• SEGUICI SU
  •  
  •  
  •  
  •  
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
    • IL PROGETTO
    • LE EDIZIONI
    • LE PUBBLICAZIONI
    • Restituzioni
    • Restituzioni monumentali
    • Spin-Off
    Torna a Restituzioni 2000

    Valva con scene della vita della Vergine

    Data: Prima metà del XIV secolo
    Artista: Laboratorio centroeuropeo
    Tecnica/Materiale: Avorio
    Dimensioni: 10,2 x 6,6 cm
    Provenienza: Collezione Bossi (?)
    Collocazione: Milano, Civiche Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni del Castello Sforzesco (inv. 84)
    Edizione: Restituzioni 2000
    Autore scheda in catalogo: Sandra Bandera
    Restauro: Studio di Restauro Angelucci s.a.s.
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici per le provincie di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio, Varese

    Vezzosi oggetti in avorio impreziosivano le lussuose atmosfere delle corti tardogotiche: squisite opere di piccole dimensioni, in materiale pregiato, bianco e caldo, dalla lavorazione minuta, in uno stile definito “dolce e grazioso”

    Scheda breve

    La placchetta, stando ai segni delle cerniere, costituiva originariamente uno dei due scomparti (valva) di un dittico. Nel piccolo bassorilievo eburneo, bipartito orizzontalmente da una linea marcapiano, sono intagliate due scene della vita della Vergine, ciascuna chiusa superiormente da quattro archi. In alto è rappresentata l’Incoronazione: Gesù e la Madonna, con la corona in capo, sono fiancheggiati da due angeli che agitano un incensiere. In basso vi è l’episodio della Natività: Maria, accompagnata da san Giuseppe, è distesa ed intenta a cullare il Bambino; al centro della scena compare un curioso cagnolino.

     

    La Francia del XIV secolo, soprattutto negli ambienti prossimi alla corte, conosce una vasta produzione di oggetti in avorio. Quanto alla valva in esame, ostacola l’attribuzione a una bottega francese la mancanza della tipica raffinatezza che distingue i manufatti di quell’area: si ipotizza, pertanto, un’esecuzione in un laboratorio definito genericamente centreuropeo.

    Riguardo al problema della datazione, rimandano alla prima metà del Trecento sia la tipologia degli archi che sovrastano le scene (ancora quasi a tutto sesto), sia l’iconografia della Natività: il particolare della Madonna stesa, infatti, riconduce a un modello tradizionale di derivazione duecentesca e romana, esportato Oltralpe dal grande pittore senese Simone Martini (1284-1344). Ma va segnalato che la rappresentazione, pur ricalcando uno schema usuale, evita la ripetitività stereotipa e raggiunge risultati di vivacità e naturalismo, facendo ricorso a particolari desunti dal mondo quotidiano – come la presenza del cagnolino, la corposità della Vergine, il gestire affettuoso di Giuseppe.

    L’iconografia dell’Incoronazione, nel registro superiore, induce a inoltrare leggermente la realizzazione dell’avorio verso la metà del Trecento. Infatti, secondo un gusto tipico dell’arte tardogotica a quell’epoca già diffuso nelle corti mitteleuropee, la scena è filtrata attraverso le pose e il cerimoniale cortese: si vedano, ad esempio, i due angeli, presentati in atteggiamenti leggiadri come fossero due valletti.

     

    L’intervento di restauro si è limitato alla manutenzione. È stata eseguita la pulitura, impiegando anche specilli per entrare negli interstizi, ma si è evitato l’utilizzo di prodotti drastici per schiarire l’avorio, ormai troppo ossidato. La base in legno scuro è stata eliminata.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, particolare

    Approfondimenti

    Restituzioni 2000

    Capolavori restaurati, a cura di Fernando Rigon, Vicenza 2000

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Due rilievi con putti reggenti le insegne di Saturno

    glittica

    Gruppo di gemme incise e cammei

    pittura

    Ancona di san Donato vescovo, adorato dal podestà di Murano Donato Memmo assieme alla moglie

    Marco e Paolo da Venezia (attribuito), con anonimo intagliatore (attivi nella prima metà del XIV secolo)

    pittura

    Storie di Virginia Romana

    Sandro Botticelli

    http://www.restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
    Privacy policy INTESA SANPAOLO