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    Torna a Restituzioni 1991

    San Damiano

    Data: 1470-1474 ca
    Artista: Antonio Rizzo e bottega
    Nascita artista: Verona? 1440 ca
    Morte artista: Cesena? 1499 ca
    Tecnica/Materiale: Scultura in pietra aurisina con tracce di policromia e di doratura
    Dimensioni: alt. 118 cm (compresa la base)
    Provenienza: Venezia, Chiesa di santa Maria dei Servi
    Collocazione: Diocesi di Venezia
    Edizione: Restituzioni 1991
    Autore scheda in catalogo: Ettore Merkel
    Restauro: Armen Roy Sarafian
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Venezia

    Cosma e Damiano erano due fratelli germani della città di Egea […]. Studiarono profondamente la medicina ed ebbero tanta grazia dallo Spirito Santo che riuscivano a curare le malattie non solo degli uomini, ma anche degli animali, offrendo gratuitamente i loro servizi Iacopo da Varazze, Legenda aurea

    Scheda breve

    La scultura, in pietra aurisina, raffigura San Damiano e fa pendant con San Cosma (vedi scheda). I due santi martiri sono di aspetto giovanile e imberbi, hanno il capo coperto da un cappuccio e indossano toga e calzari. Il loro volto è assorto. Recano in mano gli strumenti che alludono alla loro professione medica: Damiano regge un oggetto a forma di corno (forse un contenitore per strumenti chirurgici), Cosma un piccolo mortaio.

     

     

    Secondo la tradizione agiografica, Cosma e Damiano erano due fratelli gemelli d’origine araba che, vissuti nel III secolo in una città della Cilicia, in Asia Minore, subirono il martirio nel 287 sotto l’imperatore Diocleziano. Essi esercitavano la medicina senza remunerazione –  da cui l’appellativo di anàrgiri, “senza denaro” –  e acquisirono la fama di santi guaritori, divenendo patroni dell’arte medica e chirurgica.
    Le statue dei due martiri medici dovevano originariamente appartenere all’altare della Scuola dei Barbieri (i barbieri, anticamente, praticavano anche la chirurgia), un tempo esistente nella chiesa veneziana di Santa Maria dei Servi, mentre oggi sono conservate nella chiesa di Santa Sofia.
    Queste sculture sono probabilmente opera degli assistenti che lavoravano presso la bottega di Antonio Rizzo, scultore e architetto del secondo Quattrocento, alla cui realizzazione, avvenuta intorno al 1472, dovette partecipare anche il maestro medesimo. L’esame tecnico-stilistico ravvicinato, reso possibile dal restauro, ha evidenziato la responsabilità diretta di due soli scolari del Rizzo: alla mano più alta spetterebbe il San Cosma, a quella meno capace ilSan Damiano, dove il modellato risulta più rigido e grossolano.

     

     

    Le superfici lapidee erano annerite a causa di depositi di polvere e nerofumo e presentavano tracce di ruggine. La pulitura è stata eseguita mediante applicazione di impacchi di carta giapponese imbevuta di una soluzione acquosa di carbonato di ammonio. Ciò ha permesso di mettere in luce tracce di doratura e di policromia (azzurrite alterata in color verde, rosso cinabro, ocra). La fissatura dei pigmenti e delle dorature è stata effettuata con resina acrilica. Infine le superfici sono state protette con cera microcristallina e lucidate manualmente.

     

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Durante
    Durante

    Durante il restauro, particolare

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni '91

    Quattordici opere restaurate, a cura di Fernando Rigon, Vicenza 1991

    Relazione di restauro

    Altre opere dell'edizione

    corredo funerario

    Corredo funerario

    scultura

    Stele funeraria ad arco

    oreficeria

    Croce processionale

    Orefice veneziano

    tessuti

    Tonacella e pianeta

    http://www.restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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