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    Torna a Restituzioni 2006

    Pietà con i santi Alessandro, Adamo, Paolo e Maria Maddalena; Storie di Cristo

    Data: 1504
    Artista: Vicenzo Civerchio
    Nascita artista: Crema 1465/70
    Morte artista: Crema 1544 ca
    Tecnica/Materiale: Tempera su tavola con finiture oleoresinose
    Dimensioni: Pietà 206,2 x 173,7 cm (dimensioni originali 1788,2 x 173,7 cm); predelle, da sinistra: 23,5 x 71,5 cm; 23,5 x 19,8 cm; 23,5 x 71,5 cm
    Provenienza: Ab origine
    Collocazione: Brescia, chiesa di Sant'Alessandro, secondo altare a destra
    Edizione: Restituzioni 2006
    Autore scheda in catalogo: Rita Dugoni
    Restauro: Domenico Cretti
    Ente di Tutela: Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Brescia, Cremona e Mantova

    Il sole, irriconoscibile, ha spento la sua luce e la luna splendente è sparita nelle tenebre; le pietre si sono spaccate, i sepolcri aperti e il velo del tempio si è spaccato in due. (I lamenti della Vergine)

    Scheda breve

    L’ampia pala è dominata dalla rappresentazione della Pietà che si staglia sullo sfondo di un cielo addensato di nuvole, segnato nella linea dell’orizzonte dalla collina del Calvario.

    La scena, concentrata e priva di un dispiegamento narrativo, è completata dai tre pannelli della predella, indissolubilmente legati al dramma del primo piano: l’Orazione nell’Orto, l’Apparizione a Tommaso e il Noli me tangere. L’accurata selezione di immagini attuata dal pittore è indice di una forte densità concettuale, sottolineata anche da alcune insolite presenze nella scena principale. Accanto alle tradizionali figure della Vergine che regge il Figlio morto, con gli occhi gonfi dal dolore e visibilmente stanca e della Maddalena che delicatamente sostiene i piedi di Cristo, non troviamo infatti gli immancabili Giovanni Evangelista, Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea, sostituiti, in modo certo atipico, dai santi Alessandro, titolare della chiesa che ospitava l’opera (Sant’Alessandro a Brescia), Adamo e Paolo di Tarso.

     

     

    Committente della pala fu la Scuola del Santissimo Sacramento, sorta a Brescia in risposta alle esortazioni del predicatore Bernardino da Feltre, giunto nella città lombarda sullo scorcio del Quattrocento.

    L’opera è infatti parte di un simbolico progetto di rimodernamento della chiesa, che riacquistando decoro anche in senso estetico, si dimostrava sensibile alle esigenze di una riforma morale e spirituale: la data del 1504, apposta nel cartiglio alla base dell’immagine, conferma accanto ai dati d’archivio, la relazione tra il messaggio di pietà e partecipazione al dolore del sacrificio e la diffusione di un rinnovato spirito religioso, legato all’attività omiletica di Bernardino e alla relativa riflessione umanistica da essa derivata.

     

     

    La configurazione attuale non corrisponde a quella originaria: la predella doveva contenere almeno altre due scene, riconosciute dalla critica nel Cristo fra gli apostoli della National Gallery di Washington e una Resurrezione che doveva trovarsi al centro. Nell’Ottocento la pala aveva subìto, infatti, delle modifiche radicali: ritaglio dei margini, re-intelaiatura e re-incorniciatura. Altri interventi furono effettuati nel secondo Novecento: il congiungimento delle spaccature longitudinali della tavola e quelle trasversali della predella, la parchettatura di entrambe, una riduzione dello spessore delle tavole e una pulitura.

    Il restauro odierno ha mantenuto la parchettatura novecentesca, apportando alcune modifiche al fine di migliorarne l’efficacia; per la superficie pittorica invece è stato effettuato il consolidamento del colore – sollevato in alcuni punti –, insieme a una nuova pulitura, volta alla rimozione di vernici ossidate e di integrazioni pittoriche, e l’applicazione finale di una vernice protettiva.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    La predella prima del restauro

    Durante
    Durante

    Particolare durante il restauro, riflettografia

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Dopo
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    Dopo

    Particolare dopo il restauro

    Particolare dopo il restauro

    Dopo il restauro

    Particolare dopo il restauro

    Particolare dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2006

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Vicenza 2006

    Altre opere dell'edizione

    oreficeria

    Due catene da orologio (Collana di Ganimede, Collana di Perseo); Due bracciali (Collana di Patroclo, Catenella del sacrificatore)

    corredo funerario

    Gruppo di quattordici anelli e sette gemme incise

    scultura

    Altare funerario ottagonale

    scultura

    Ara funeraria con scena di banchetto

    http://www.restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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